Beverage: arriva NIO, la startup dei cocktail



La startup fondata da Luca Quagliano e Alessandro Palmarin utilizza al 100% spirits made in Italy. Basta agitare la confezione, strappare l’angolo e versare il contenuto in un bicchiere con ghiaccio

Basterà agitare la confezione, strappare l’angolo e versare il cocktail in un bicchiere pieno di ghiaccio per servire un drink degno del miglior "bartender". Chi l’ha detto che per gustarsi un buon cocktail bisogna per forza andare nei locali? NIO è una nuova frontiera, un cocktail preparato dal mixologist di fama internazionale Patrick Pistolesi, pronto da shakerare e versare nel bicchiere.
NIO, "serve solo ghiaccio", "Needs Ice Only". NIO sono cocktail monodose, perfettamente mixati, pronti all’uso e, va ricordato, da bere responsabilmente. Quattordici differenti proposte che comprendono i drink più popolari e, inoltre, pure una "Experience Box", kit degustazione con due cocktail a edizione limitata realizzati insieme al produttore torinese di Vermouth Cocchi.

NIO è un startup fondata da Luca Quagliano e Alessandro Palmarin che spiegano: «Siamo pronti per lanciare tre nuovi cocktail per la primavera: un twist dei nostri classici». Ma soprattutto rimarcano: «Con orgoglio sottolineiamo che NIO è un prodotto "Mixed in Italy", al 100%: usiamo i migliori spirits, senza aggiunta di conservanti, additivi o agenti chimici; vantiamo una nostra filiera interna e diretta di produzione, così come è italiana anche l’ideazione e la realizzazione del packaging di design che custodisce i nostri cocktail». Ed è grazie alla cura con cui viene pensato che NIO è distribuito e apprezzato in una decina di Paesi, dal Cile al Libano.

Ma dove si acquistano i cocktail NIO?
Essendo una startup sullo shop online www.nio-cocktails.com, Amazon, Winelivery (il drink delivery che in mezz’ora a Milano consegna NIO completo di ghiaccio) e in selezionati hotel e ristoranti. Una sorta di rivoluzione nata dall’intuizione, nel 2017, di due giovani, Quagliano e Palmarin appunto: «al termine di una cena a casa tra amici, essendo tardi ma avendo ancora voglia di bere qualcosa senza muoverci, ci siamo accorti che non avevamo molte alternative senza i giusti ingredienti disponibili (e senza le competenze) – racconta Palmarin –. Da lì, è nata l’idea». «Con la nascita delle mie due figlie – ricorda Quagliano – con mia moglie ci siamo ritrovati con meno tempo e sempre meno occasioni di uscire dopo cena. È stato lo spunto per creare un concetto rivoluzionario di cocktail che uscisse dalle mura di un bar per entrare a casa nostra». Così è nata l’idea che segue una tendenza diffusa all’estero e che NIO porta in Italia: quella del cosiddetto "house bartending", una pratica molto amata dalle celebrità.

Paolo Pittaluga su Avvenire.it