Un fenomeno fisico che è principalmente una curiosità sulla terra potrebbe essere la base per avere una fonte di energia utilizzabile su Marte, date le speciali caratteristiche ambientali del pianeta rosso. Si tratta di sfruttare l’effetto Leidenfrost, che su Marte, potrebbe facilitare notevolmente la permanenza degli astronauti per lunghi periodi di tempo.
Una tecnica, ideata nell’Università Northumbria di Newcastle, nel Regno Unito, consiste nel ricavare energia dal biossido di carbonio o ghiaccio secco.
Il sistema energetico è un motore rivoluzionario basato sull’effetto Leidenfrost, un fenomeno che accade quando un liquido viene quasi a contatto con una superficie che è molto più calda del punto di ebollizione.
Il lavoro di ricerca e sviluppo svolto nell’Università di Northumbria permette di utilizzare il vapore creato da questo effetto per dare energia a un motore a partire dal ghiaccio secco.
La tecnica potrebbe essere utilizzata per rendere sostenibile un’esplorazione e addirittura un’eventuale colonizzazione, in un lontano futuro, utilizzando il biossido di carbonio solido naturale come risorsa.
Il ghiaccio secco, anidride carbonica (CO2) allo stato solido, non è abbondante sulla terra, ma un numero crescente di prove della NASA suggerisce che potrebbe essere una risorsa naturale abbondante su Marte.
Utilizzati in un motore basato sull’effetto Leidenfrost, i depositi naturali di ghiaccio secco potrebbero alimentare anche future centrali elettriche sulla superficie di Marte.